Le dialogue entre les langues, les cultures et les idées, dans l’espace européen et méditerranéen (XIXe-XXIe siècles)

Panel Congrès ADI - “Se la memoria ha un futuro. Scrittura femminile dell’esilio nel Mediterraneo (XX sec.)”

Du
au
Organisateur : AD - Associazione degli Ialianisti
Lieu : Université de Palerme

Panel dans le cadre du XXVII congrès de la Associazione degli Italianisti (ADI), 12-14 septembre 2024, Palerme, Italie

“Se la memoria ha un futuro. Scrittura femminile dell’esilio nel Mediterraneo (XX sec.)”

Palermo, 12-14 settembre 2024

https://www.italianisti.it/associazione/congressi-adi/rotte-mediterranee-migrazioni-e-ibridazioni-nella-letteratura-italiana 

A cura di

Camilla Cederna, Université de Lille (camilla.cedernauniv-lillefr)

Bianca Vallarano, Università di Napoli L’Orientale-Université de Lille (b.vallaranouniorit)

 

In questo panel proponiamo di riflettere su un aspetto che è restato finora in ombra, e che riguarda la scrittura femminile dell’esilio nello spazio mediterraneo nell’ambito della letteratura italiana del Novecento. Vorremmo in questo modo far conoscere e valorizzare l’esperienza di scrittrici che sono state doppiamente invisibilizzate ed escluse dal canone, a causa del genere e del loro sradicamento.

Sarà presa in considerazione la nozione di esilio o condizione « esiliaca », nel senso indicato da Alexis Nouss come “condizione comune a tutte le esperienze di migrazione, qualunque siano le condizioni storiche o geografiche” (A. Nouss, La condition de l’exilé, 2015, 25).

Benché relegate ai margini di questa tradizione, scrittrici nomadi e invisibili, hanno infatti potuto operare nell’ombra contribuendo con la loro attività e le loro opere, in modo a volte determinante, al dialogo tra le lingue, le culture e le idee nello spazio europeo e mediterraneo, in un contesto storico complesso caratterizzato dal fenomeno coloniale. Scrivere la propria esperienza migrante, il proprio dispatrio, volontario o forzato, nella lingua dell’altro, significa allora in modo ancora più radicale, attraversare frontiere, oltrepassare limiti di tutti i generi. Tanto più se a farlo sono soggetti da sempre esclusi da una tradizione incentrata su canoni e modelli maschili. Nel panel ci interrogheremo sui meccanismi, le forme e la specificità di questa scrittura dell’esilio nello spazio mediterraneo, fondata sulla trasgressione delle frontiere linguistiche, culturali e di genere/generi.

Proposto nel quadro del Laboratorio Associato Internazionale “La scrittura dell’esilio al femminile. Il dialogo tra le lingue, le culture e le idee nello spazio europeo e mediterraneo XIX-XXI secolo” (LAI Università La Sapienza, Université de Lille) e del progetto di ricerca sugli “Archivi della scrittura femminile dell’esilio” (MESHS, Université de Lille), il panel raccoglie proposte di interventi che riguardino i seguenti aspetti:

  • Métissage e ibridazione linguistico-culturale nella scrittura (F. Laplantine, A. Nouss, Le métissage, 1997, D. Budor, W. Geerts, Le texte hybride, 2004)
  • L’espressione dello sradicamento e dell’erranza tra identità e alterità
  • La scrittura tra memoria e autobiogeografia (M. Collot, Pour une géographie littéraire, 2014)
  • Implicazioni e conseguenze di questa ibridazione per quanto riguarda la traduzione (R. Grutman, Des langues qui résonnent, 2019)
  • Archivi e valorizzazione della produzione letteraria di autrici dimenticate